La freccia azzurra - Enzo d'Alò (1996)
Conservo di “La freccia azzurra”
un’edizione speciale, la registrazione in VHS della prima TV su RaiTre. Così ho
potuto gustare anche le vecchie pubblicità, lo speciale di Licia Colò sull’Epifania,
e l’edizione notturna del telegiornale, che insisteva sugli strascichi politici
del “Sexgate”. Dunque era il 1998, avevo sette anni. Allora non badavo ai
titoli di testa, ho riflettuto, non sapevo che “La freccia azzurra” è tratto da
un racconto di Gianni Rodari, il cui “Libro degli errori” mi ha incontrato che
ero già grande, o che le musiche sono di Paolo Conte (nato proprio il 6 gennaio
di ottanta anni fa), la cui voce mi tiene spesso compagnia nei tragitti
solitari in auto. Non mi dicevano niente i nomi di Dario Fo e Lella Costa, che
prestarono le voci a Scarafoni e alla Befana. Né potevo cogliere le alte intenzioni
dietro i disegni, accolti con meccanica, stregata passività, e che ora so
esser merito dell’intelligenza di Paolo Cardoni, capace come pochi altri
illustratori di rispettare, nel bambino, il bisogno di chiarezza. Scopro quindi
le insospettabili scelte, le inavvertibili fatiche, gli invisibili ingranaggi
di un film che non ne mostra i segni, ben nascosti da un’ostinata lieve semplicità.
Anche in tal senso “La freccia azzurra” è un’esultanza di illusioni, quelle
illusioni belle da cui i bambini traggono una felicità feroce, che si fa cauta,
pregiata speranza nel disincanto adulto.
Il vento protestava contro le finestre ieri notte, o meglio stamattina presto, mentre ripassavo la rituale visione. Ho pensato che in effetti sì, questo piccolo film “de chevet” sa tener fuori la tempesta, qualsiasi essa sia, almeno per un po’.
Il vento protestava contro le finestre ieri notte, o meglio stamattina presto, mentre ripassavo la rituale visione. Ho pensato che in effetti sì, questo piccolo film “de chevet” sa tener fuori la tempesta, qualsiasi essa sia, almeno per un po’.
Buona Epifania a tutti.
(gennaio 2017)
Anche io moooolto giovane all'epoca ricordo vagamente questo cartone, ma ricordo con precisione i suoi disegni (che mi ricordano quelli de lagabianella&ilgatto), con la loro semplicità, la loro precisione e morbidezza, la loro quasi delicatezza visiva...
RispondiEliminaHo visto La gabbianelle e il gatto al cinema all'aperto del mio paese, in una sera d'estate di tanti anni fa. Non so quale mano ci fosse dietro, ma è stato realizzato dallo studio di animazione Lanterna magica, lo stesso che ha curato La freccia azzurra. C'è semplicità, precisione e morbidezza nei disegni di entrambi i film, hai usato tre parole perfette. L'illustrazione per l'infanzia spesso dimentica o rinnega il suo universo di riferimento, e almeno per i bambini è un vero peccato.
EliminaGrazie d'esser passato, ciao Pietro :)
Grazie a te per quel che scrivi e per come lo scrivi. Purtroppo negli ultimi tempi "per bambini" è visto come negativo, e in effetti l'animazione, ma tutto l'intrattenimento per bambini, è stupido e senza un briciolo d'amore: vedi Peppa pig o mille altri programmi\cartoni\film simili.
RispondiEliminaHai ragione, si dice "per bambini" quasi sempre in senso dispregiativo. Eppure nei libri "per bambini" di Rodari o Munari, per esempio, si trovano cose bellissime.
EliminaPer il resto, sei troppo gentile, ma mi fa immenso piacere.
Stessa cosa per "animazione": c'è roba bellissima e profondissima, ma per troppa gente sono cavolate per bambini. Anche se mi turba la mia/nostra generazione che genererà inevitabilmente una popolazione di genitori finto-nerd che vedono qualsiasi fumettocomicscartone come grande arte...
EliminaMa guarda, già solo "popolazione di genitori" è abbastanza inquietante...
RispondiElimina:D
In effetti... Huauhauhauauha
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