Cirrovagazioni (14) - Di carta e di luce

Ho ristrappato un piccolo libro dalla quiete decorativa della libreria in salotto. Conservato sotto un'ala della copertina rimovibile, ho trovato un biglietto della metro di Roma, risalente al 2010. Così sei anni fa sono stata a Roma: non lo ricordavo. Ho avuto 19 anni: non lo ricordavo. E avevo portato con me, magari per ammazzare il tempo in autobus, "La leggenda del santo bevitore" di Joseph Roth. Non ero andata oltre le prime pagine, credo, nonostante la sua rassicurante brevità. Sono ancora una lettrice stancabile, pigra, lenta, ma un poco più tenace. A lettura ultimata mi sono procurata l'omonimo film di Ermanno Olmi. E' stata una duplice esperienza disarmonica e fosca, dolce e pacificante, specie in questi giorni sferzati da aggressive certezze, quasi mai leniti dal dubbio. Sento di non tenerla per me, quindi la consiglio, così come si offre un cioccolatino o un buon caffè; col sicuro rischio che a qualcuno non piaccia né la cioccolata né il caffè. Raccolgo allora tutte le briciole di umiltà che vedo sul cammino, quelle che lasciano dietro sé creature come Andreas. Per quanto friabile, la sua umiltà dono della terra, arata quando fu contadino, scavata quando fu minatore, è la più etimologicamente corretta, forse l'unica davvero autentica. 



Commenti

  1. è sempre un piacere leggerti... anche io spesso ritrovo carte, biglietti, documenti, pizzini nei vecchi libri, ma difficilmente, se ho abbandonato la prima volta, riesco a completare dopo un libro

    RispondiElimina
  2. In realtà anche io sai, raramente riprendo libri che ho accantonato. Quest'esperienza ha stupito anche me. Sono sempre stata un sacco indisciplinata, nervosa e incostante con la lettura. Ho tanti libri iniziati e mai finiti, alcuni addirittura troncati a pochi capitoli dalla fine. Per non parlà di quelli comprati e mai battezzati... lì per esempio ci troverei ancora lo scontrino.

    Comunque grazie Pietro, sei sempre tanto gentile a passare di qui :)

    Ps: Mi son letta il tuo bel pezzo su Il settimo sigillo. Ho fatto una scopacciata di Bergman parecchi anni fa, mi ha segnato molto allora. Mi mancano alcuni titoli ma trovo difficoltà a riaffrontare quel cinema. Però certo che è imperdibile
    Pps: Suicide Squad non l'ho visto per un pelo, lo davano solo in 3d, cioè a 10 sberleuro; neanche l'aria condizionata m'ha convinto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cacca e nutella nella stessa risposta: stesso colore ma diversissimo il risultato.

      Io per un po' col kobo ho recuperato: son riuscito a leggere mattoni enormi in tempi brevi, viaggiando molto per l'Università (da pendolare, non turista). Sul comodino virtuale ho la diceria di bufalino, i miserabili di Hugo, il milione di polo e cartaveo il canale Mussolini di uno che manco ricordo; tutti iniziati almeno tre volte...gli esami, quel pò di lavoro e netflix mi consumano tutto il tempo

      Elimina
    2. Tra i casi clamorosi di interruzione molto tardive, tipo che mi mancano due capitoli, motivate da crisi neuronali o altre , annovero Sulla strada, Malina, La mistica della femminilità. E' come lasciare due mezzemancihe sul piatto, abitudine che infatti avevo da piccola. Facciamo che mi lascio le conclusioni per quando sarò vecchia :)

      Elimina
    3. mi sembra giusto...è una scelta saggia...molto saggia

      e comunque il libro che mi ha impegnato più tempo per leggerlo (e mi è piaciuto acnhe di più) è stato "le notti bianche" di Fedor dostoevskj

      Elimina
    4. Anche il mio record è un Dostoevskj: I fratelli Karamazov. Circa un anno, fra pause, riprese e passi indietro. Le notti bianche letto e molto piaciuto ai tempi!

      Elimina
    5. i fratelli karamazov lo stavo quasi finendo (tipo mancavano 50 pagine) e la prof, alla fine del 4 anno di liceo, ce lo assegna tra le letture d'estate. Mai finito!

      Elimina

Posta un commento

Post più popolari